Campagna del Mediterraneo del 1798

Campagna del Mediterraneo del 1798
parte delle guerre rivoluzionarie francesi
"La distruzione de L'Orient nella battaglia del Nilo", George Arnald, 1827, Museo nazionale marittimo
Datamaggio - dicembre 1798
LuogoMar Mediterraneo
EsitoVittoria alleata
Schieramenti
Comandanti
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La campagna nel Mediterraneo del 1798 fu una serie di operazioni navali di peso compiute dalle forze di spedizione francesi al comando di Napoleone Bonaparte nel corso delle guerre rivoluzionarie francesi. La Prima repubblica francese aveva cercato di catturare l'Egitto per minacciare l'India britannica e costringere quindi la Gran Bretagna a sottoscrivere una pace. Partendo da Tolone nel maggio del 1798 più di 40.000 uomini e centinaia di navi si portarono con Bonaparte in testa verso il Mar Mediterraneo a sud. Da subito le navi vennero seguite da un piccolo squadrone al comando dell'allora contrammiraglio Sir Horatio Nelson, poi rinforzato da altre 13 navi di linea. Il primo obiettivo di Bonaparte era l'isola di Malta, che era sotto il governo dei Cavalieri di San Giovanni e teoricamente avrebbe garantito ai francesi il controllo dell'area del Mediterraneo centrale. Le forze del Bonaparte sbarcarono sull'isola e rapidamente riuscirono a sopraffare i difensori, assicurandosi la città portuale di La Valletta prima di continuare alla volta dell'Egitto. Quando Nelson seppe della cattura francese dell'isola, intuì che lo step successivo sarebbe stata la conquista dell'Egitto e quindi salpò alla volta di Alessandria, ma oltrepassò i francesi la notte del 22 giugno senza scoprirli ed arrivando in Egitto per primo.

Incapace di trovare il Bonaparte, Nelson tornò nel Mediterraneo, raggiungendo quindi la Sicilia il 19 luglio. Mentre Nelson stava tornando verso ovest, Napoleone raggiunse Alessandria e attaccò la città, catturandone la costa e marciando coi suoi uomini nell'entroterra. La sua flotta, al comando del viceammiraglio François-Paul Brueys D'Aigalliers, era ancorata in linea di battaglia nella baia di Abukir. Il 1º agosto, Nelson, che era nuovamente tornato in Egitto dopo che alcune informazioni gli avevano riportato l'invasione francese, giunse al largo di Abukir. Anche se ormai era troppo tardi per bloccare i francesi, Nelson ordinò un attacco immediato alle forze francesi. Brueys era impreparato a tale azione e le sue navi non furono in grado di compiere manovre efficaci dal momento che gli inglesi scelsero la strategia di dividersi in due divisioni si portarono ad accerchiare la linea francese, catturando tutte e cinque le navi dell'avanguardia e mettendosi a combattere la L'Orient al centro (120 cannoni). Alle 21:00, L'Orient prese fuoco ed esplose, uccidendo gran parte della ciurma a bordo, ponendo così di fatti fine al conflitto. Combattimenti sporadici continuarono per i successivi due giorni, sino a quando tutte le navi francesi non furono catturate, distrutte o riuscirono a fuggire. Nella battaglia del Nilo, undici navi di linea francesi e due fregate vennero eliminate, intrappolando così il Bonaparte in Egitto e cambiando il bilanciamento delle forze nel Medierraneo.

Con la sconfitta della marina francese nel Mediterraneo, altre nazioni vennero incoraggiate ad aderire alla Seconda coalizione e ad entrare in guerra con la Francia. Portogallo, Regno di Napoli, Impero russo ed Impero ottomano iniziarono a dispiegare le loro forze nel Mediterraneo contro i francesi. Russi e turchi presero parte al blocco navale dell'Egitto e ad operazioni nel Mar Adriatico mentre i portoghesi presero parte all'Assedio di Malta, condotto da Nelson dal porto di Napoli. Nelson, che era stato ferito nella Battaglia del Nilo, venne coinvolto nella politica napoletana e convinse personalmente re Ferdinando ad entrare in guerra con la Francia. Nel mediterraneo occidentale, il viceammiraglio John Jervis, I conte di St Vincent, al comando della flotta del Mediterraneo al largo di Cadice, dispiegò le sue forze contro Minorca, catturando rapidamente l'isola e trasformandola in un'importante base navale.


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